martedì 29 settembre 2009

Il fiume.

Dopo aver lasciato lo scarafaggio ricordo ancora di lui,che imperterrito si era arrampicato sull'albero,come era solito fare e si era messo a leggere un fumetto,gli occhi attenti e luminosi che vagavano concentrati sulla pagina.
-Sai uno di questi giorni voglio andare al fiume.- disse lui,sempre guardando attento le figure.
-e allora andiamoci!!-
Lui chiuse il fumetto e mi guardò dal ramo più basso del grosso faggio.
-dici?-
-certo!!!-
Balzò giù dalla pianta e mi prerse per mano,lasciando il fumetto per terra.
Corremmo per chilometri,senza fermarci.
Il fiume si trovava nella parte più a destra di Bacherwell ,la città austriaca dove abitavamo. Mio padre si era trasferito per lavoro,e per molto tempo mia madre ed io rimanemmo a Roma,dove ero nata. Poi,la lontananza si fece opprimente,così mia madre ed io andammò nella città dove lavorava papà. Bacherwell non era propriamente una città,quanto un paesino. Papà lavorava a Stywirfast,la città principale. Ma le distanze erano pochissime.
Arrivati al fiume,dove poi successivamente sarebbe stato il nostro abituale dove avremmo trascorso tantissimi altri pomeriggi,Will si tuffò nel acqua limpida e gelata (come ben ricordo!) e si mise a nuotare.
Io lo seguì,lasciandomi andare a quella pazza avventura,senza pensare a quali sarebbero state le conseguenze.
Rimanemmo a spruzzarci a vicenda,a nuotare,a mandare la testa sott'acqua e a tuffarci numerose altre volte per circa 2 ore,prima che,facendosi buio,ci accorgemmo di essere in ritardo per la cena.
La sua famiglia era composta da padre,madre e sorella di Will,un'anno più piccola di me.
Il padre e la madre lavoravano tutto il giorno e a casa c'era solo la badante.
La sua era una famiglia abbastanza ricca,come la nostra,ma naturalmente la mia era più presente.
Uscimmo dall'acqua,completamente fradici,e infreddoliti.
Corremmo nel freddo della sera,forse perchè eravamo bagnati o forse per la paura di essere sgridati. Io avevo moltissima paura,ma in lui non c'era nessuna preoccupazione al riguardo.
Ci lasciammo al limitare della viuzza che conduceva a casa mia e quella più avanti che avrebbe portato alla sua.
Io lo salutai,dandole appuntamento al giorno dopo,il pomeriggio,e salii lentamente i gradini di casa.
Ma mamma era già ad aspettarmi,preoccupata e infreddolita alla porta.
Appena mi vide si portò una mano sul cuore,come era solito farsi quando era spaventata. Poi incominciò a sgridarmi,ma non tanto quanto sentii che ero bagnata e che sgocciolavo. Quel giorno mi beccai quattro schiaffoni in tutto. Due dati da mamma prima di immergermi nella vasca e due dopo essere uscita.
Ma in me non c'era nessun rimpianto..Ero stata con lui,ed era questo l'importante!!

Willi.

La mia mente torna a circa una trentina di anni fa,e mi ritrovo sotto un grande faggio,affiancata da un giovane attraente e affascinante.
Capelli corvini e occhi verdi chiaro,che ricordo con molta chiarezza come fosse ieri.
Lui si chiamava Will ed era di origini inglesi,a differenza di me,una semplice italiana.
Lo guardavo sempre con molta ammirazione e curiosità,e le facevo tantissime domande....!! Forse anche troppe,ma lui non si lamentava.
Faceva una classe in più di me,e era poco studioso,in contrapposto con me,che invece ero bravissima a scuola..Ci eravamo incontrati così,per caso..Lui cercava qualcuno che lo aiutasse a scuola ed io cercavo un compagno di divertimenti.. Lui sapeva tantissime cose a me ignote,e mi insegnava a far di tutto,dall'arrampicarsi sugli alberi a mangiare con le mani,cosa a me non permessa nelle regole di casa.
La nostra amicizia era continuata per quasi quindici lunghisimi anni,prima che io mi sposassi con Paolo,un uomo che presto avrei potuto constatare essere un essere spregievole.
Ebbene,mi ritrovavo all'età di dieci anni o su di lì.
Ed ero con lui.
- Ehi Willy guarda qui...!!!-
Lo chiamavo Willy come forma affettiva,anche se lui non amava particolarmente quel nomignolo.
I suoi occhi verdissimi saettarono nei miei,contenti dalla gioia,nel aver trovato uno scarafaggio.
-mmh.. - mormorò.