giovedì 1 ottobre 2009

Il primo bacio.

Tutto era iniziato con un bacio e tutto era finito con lui.
Malcom era un ragazzo piuttosto alto e ben strutturato,capelli biondi chiarissimi e occhi neri come il carbone.
Aveva un naso all'insù,proprio come il mio e delle spalle mega grossisime... Giocava nella squadra maschile di rugby ed era uno dei più bravi.. Lo frequentavo da circa 2 mesetti,quando finalmente (all'epoca avevo circa 14 anni) mi diede il primo bacio.
Eravamo seduti su una panchina,e stavamo mangiando un gelato.
Willi,poverino,era l'ultima persona nei miei pensieri,perchè con Malcom tutto per me era perfetto.
Esisteva solo lui,e per me nessun altro aveva ciò che lui possedeva.
Eravamo quindi seduti su quella panchina e di improvviso lui fece cadere il suo gelato a terra. Piuttosto dispiaciuto volle assaggiare un po del mio,e una volta avvicinatosi al cono volle volutamente sbagliare mira e centrare le mie labbra invece della palina di gelato alla fragola.
Io rimasi letteralmente estasiata ed esterrefatta... !! Quando le sue labbra si staccarono dalle mie lui mi annunciò lieto che mi lasciava per un altra ragazza. Il primo inpatto fu di stupore. Rimasi ferma al mio posto,guardando avvilita lui,che mi era sembrato Dio in persona.
Corsi a casa a piangere,ma naturalmente chi mi stava a consolare in quel momento???
Willi,certo che si!!!

Un gentiluomo dolcissimo.

Willi era davvero un gentiluomo..Sapeva sempre come farmi divertire.. e intenerire..
La nostra giovane età ci faceva condurre una delle vite più serene e felici del mondo..
Ogni tanto bisticciavamo per qualcosa,che era importante o meno..Ma al solito si risolveva tutto con un forte abbraccio e un bel bacino sulla guancia.
La discussione che fa la differenza e eccezzione e' quella che abbiamo avuto abbastanza grandicelli,rispettivamente 13 e 14 anni.
Io avevo un debole per un ragazzo,François,che aveva l'età di Willi.
Lui non aveva mai accettato questo mio debole accanimento e affetto verso un ragazzo come "lui"..
-Come fai a andarle dietro???????!! E' un figlio di papà presuntuoso e intelligentone...-
-Non deve piacere a te no???... e non e' presuntuoso...!!!-
Queste discussioni finivano sempre con un borbottio di lui,che si arrendeva..
Un giorno,dove lui era particolarmente innervosito,ci siamo andati avanti per ore,fino a urlare e a non vederci per giorni.
Io parlavo classicamente di Francois,e lui si mise a criticarlo..Francois era un tipetto dall'aria intelligente,capelli neri e un grosso frangione sugli occhi,piuttosto magrolino e occhi castano chiaro. Era piuttosto gracilino se non ricordo male,era francese,e proveniva da una famiglia molto ricca.
Naturalmente non sono mai stata maliziosa fino al punto di correrle dietro solo per i soldi,anche perchè ero ancora abbastanza piccola...
Non era particolarmente bello,ma suscitava in me qualche emozione strana...Ebbene,a Willi non passava neanche per l'anticamera del cervello che io potessi provare qualche cosa nei confronti del perfettino..
-Lascia stare,tu non capisci e...-
-EE.. cosa???? Eh??... Bè,chissà perchè quando piangi ad abbracciarti ci sono io,non lui... chi ti ha insegnato a arrampicarti sugli alberi??chi ti fa divertire?? Chi ti aiuta in ogni situazione?? Chi ti vuole bene.....??-
Ricordo ancora che nell'ultima frase la voce le era tremata fortemente,per cui,forse per la paura di vederlo scoppiare in lacrime scappai.
Tornai a casa e piansi.
Passarono giorni e giorni.. Io e lui non ci guardavamo neanche più in faccia...
Fino a che un giorno lui e' venuto a casa mia,per fare pace..
Aveva un occhio gonfio e violetto,così,dopo aver fatto pace mi spiegò tutto,e mi sentii immensamente incolpa..
-sai sono andato a parlare con Francois e le ho detto che tu le andavi dietro... insomma,.. volevo farti un piacere.. ma lui..bè lui mi ha detto che non e' vero e mi ha tirato un pugno.non so come mai,perchè tu sei bellissima...-
Non ho mai saputo se avesse mai detto sul serio quella meravigliosa frase.,ma nei suoi occhi c'era un bene che nessuno mi avrebbe mai potuto dare..

martedì 29 settembre 2009

Il fiume.

Dopo aver lasciato lo scarafaggio ricordo ancora di lui,che imperterrito si era arrampicato sull'albero,come era solito fare e si era messo a leggere un fumetto,gli occhi attenti e luminosi che vagavano concentrati sulla pagina.
-Sai uno di questi giorni voglio andare al fiume.- disse lui,sempre guardando attento le figure.
-e allora andiamoci!!-
Lui chiuse il fumetto e mi guardò dal ramo più basso del grosso faggio.
-dici?-
-certo!!!-
Balzò giù dalla pianta e mi prerse per mano,lasciando il fumetto per terra.
Corremmo per chilometri,senza fermarci.
Il fiume si trovava nella parte più a destra di Bacherwell ,la città austriaca dove abitavamo. Mio padre si era trasferito per lavoro,e per molto tempo mia madre ed io rimanemmo a Roma,dove ero nata. Poi,la lontananza si fece opprimente,così mia madre ed io andammò nella città dove lavorava papà. Bacherwell non era propriamente una città,quanto un paesino. Papà lavorava a Stywirfast,la città principale. Ma le distanze erano pochissime.
Arrivati al fiume,dove poi successivamente sarebbe stato il nostro abituale dove avremmo trascorso tantissimi altri pomeriggi,Will si tuffò nel acqua limpida e gelata (come ben ricordo!) e si mise a nuotare.
Io lo seguì,lasciandomi andare a quella pazza avventura,senza pensare a quali sarebbero state le conseguenze.
Rimanemmo a spruzzarci a vicenda,a nuotare,a mandare la testa sott'acqua e a tuffarci numerose altre volte per circa 2 ore,prima che,facendosi buio,ci accorgemmo di essere in ritardo per la cena.
La sua famiglia era composta da padre,madre e sorella di Will,un'anno più piccola di me.
Il padre e la madre lavoravano tutto il giorno e a casa c'era solo la badante.
La sua era una famiglia abbastanza ricca,come la nostra,ma naturalmente la mia era più presente.
Uscimmo dall'acqua,completamente fradici,e infreddoliti.
Corremmo nel freddo della sera,forse perchè eravamo bagnati o forse per la paura di essere sgridati. Io avevo moltissima paura,ma in lui non c'era nessuna preoccupazione al riguardo.
Ci lasciammo al limitare della viuzza che conduceva a casa mia e quella più avanti che avrebbe portato alla sua.
Io lo salutai,dandole appuntamento al giorno dopo,il pomeriggio,e salii lentamente i gradini di casa.
Ma mamma era già ad aspettarmi,preoccupata e infreddolita alla porta.
Appena mi vide si portò una mano sul cuore,come era solito farsi quando era spaventata. Poi incominciò a sgridarmi,ma non tanto quanto sentii che ero bagnata e che sgocciolavo. Quel giorno mi beccai quattro schiaffoni in tutto. Due dati da mamma prima di immergermi nella vasca e due dopo essere uscita.
Ma in me non c'era nessun rimpianto..Ero stata con lui,ed era questo l'importante!!

Willi.

La mia mente torna a circa una trentina di anni fa,e mi ritrovo sotto un grande faggio,affiancata da un giovane attraente e affascinante.
Capelli corvini e occhi verdi chiaro,che ricordo con molta chiarezza come fosse ieri.
Lui si chiamava Will ed era di origini inglesi,a differenza di me,una semplice italiana.
Lo guardavo sempre con molta ammirazione e curiosità,e le facevo tantissime domande....!! Forse anche troppe,ma lui non si lamentava.
Faceva una classe in più di me,e era poco studioso,in contrapposto con me,che invece ero bravissima a scuola..Ci eravamo incontrati così,per caso..Lui cercava qualcuno che lo aiutasse a scuola ed io cercavo un compagno di divertimenti.. Lui sapeva tantissime cose a me ignote,e mi insegnava a far di tutto,dall'arrampicarsi sugli alberi a mangiare con le mani,cosa a me non permessa nelle regole di casa.
La nostra amicizia era continuata per quasi quindici lunghisimi anni,prima che io mi sposassi con Paolo,un uomo che presto avrei potuto constatare essere un essere spregievole.
Ebbene,mi ritrovavo all'età di dieci anni o su di lì.
Ed ero con lui.
- Ehi Willy guarda qui...!!!-
Lo chiamavo Willy come forma affettiva,anche se lui non amava particolarmente quel nomignolo.
I suoi occhi verdissimi saettarono nei miei,contenti dalla gioia,nel aver trovato uno scarafaggio.
-mmh.. - mormorò.